Dottrina

Premesso che non esiste nello shintoismo un codice morale preciso, si può affermare che:

1) il principio ispiratore è l'autocoscienza;
2) ogni uomo sa come agire, rispettando chi è più grande, più potente, più buono, ma senza sensi di colpa o di peccato;
3) una virtù praticata è il senso dell'onore, che può arrivare fino al suicidio;
4) la fedeltà ai propri capi e all'azienda, la riuscita negli studi e nella vita, sono valori forti che rischiano di mettere in crisi fortemente la persona quando non vengono rispettati o realizzati.

Credo, principi morali e vita

La religiosità tradizionale giapponese è basata sui kami: una presenza spirituale e sacra presente in tutto, di derivazione animista. Secondo la mitologia shintoista, l'era dei kami iniziò quando il cosmo emerse dal caos. Il kami più importante è quello del sole, Amaterasu-Oomikami.
I tenno o imperatori, sarebbero i discendenti di Ninigi, figlio della dea Amaterasu (il kami del sole), cui ella aveva donato gli oggetti portati sulla terra: lo specchio, la spada, la collana di gioielli, diventati poi simboli del potere imperiale.
Le pratiche religiose sono in gran parte individuali; si va in pellegrinaggio al santuario prima di un esame o di un viaggio, così come per chiedere favori particolari.
La cultura tradizionale giapponese è fortemente centrata sull'uomo. L'evoluzione della società giapponese è stata molto rapida ed ha prodotto profondi cambiamenti anche nel rapporto tra l'uomo e la donna, ma alcuni ruoli e atteggiamenti tradizionali rimangono saldamente presenti in Giappone, in cui i valori tradizionali sono molto apprezzati.

Libri

La religione tradizionale giapponese non possiede una raccolta di scritture sacre; ha invece una mitologia trascritta in due testi dell'VIII sec. d.C.: il Kojiki e il Nihongi; inoltre esiste un manuale di preghiere rituali, l'Engi-shiki, che risale al 927 d.C.