Tutti i popoli antichi hanno dato molta importanza ai concetti di sacro, profano, puro e impuro. Israele ha però riconosciuto ad essi un valore particolare. Tutta la vita dell’ebreo vive in rapporto con il sacro e con il profano. È sacro tutto ciò che appartiene a Dio o che ha a che fare con la divinità. È profano tutto ciò che ha a che fare con il mondo degli uomini. Si tratta di due realtà diverse poste una di fronte all’altra e in rapporto fra loro. Per questo i rabbini hanno dato precise disposizioni su ciò che si può toccare e che non si deve, sui gradi di maggiore o minore impurità, sul come purificarsi. Le norme riguardano tutta la vita quotidiana: la purificazione e la preparazione dei cibi, il tipo dei cibi e delle bevande, la purificazione delle suppellettili, la purità della casa, dei vestiti, e così via.

Anche la trasgressione della Legge comunica impurità. Normalmente l’uomo si muove nella sua realtà profana, usa cose profane. Talvolta però, anche senza volere, l’uomo viene a contatto con qualcosa di sacro, qualche cosa che ha a che fare con la divinità. In questo modo si crea una specie di squilibrio; l’uomo subisce una specie di choc, di trauma che tuttavia è invisibile agli occhi. Ci si contamina, ad esempio, toccando tutto ciò che ha a che fare con la vita: il sangue e il grasso (considerati elementi vitali), lo sperma, il sesso, il corpo malato, il sudore, gli escrementi, il cadavere e tutto ciò che riguarda elementi fondamentali per la vita e per la morte. L’uomo, per conservarsi al pieno delle forze (puro), deve evitare di contaminarsi: se non gli è possibile, deve immediatamente purificarsi con un bagno e con riti appositamente studiati dai sacerdoti.

Anche il contatto con tutto ciò che è opposto a Dio, comunica impurità: ad esempio, il contatto con un pagano (considerato come un uomo lontano o nemico del vero Dio) rende impuri e così anche il contatto con il denaro o con una città straniera. Ecco perché gli Ebrei hanno sempre cercato di isolarsi dagli altri: avevano (e hanno) necessità di potersi costruire un ambiente dove poter vivere in purità, contaminandosi il meno possibile.